Inter campione d’Italia e festeggiamenti nelle piazze. Giusto o sbagliato? Non ci importa

Ecco i 3 insegnamenti che ci hanno dato i tifosi dell’Inter

Quello cui abbiamo assistito ieri, 2 maggio 2021 ha fatto molto discutere.

L’Inter, una delle due squadre di calcio di Milano, dopo oltre 10 anni si laurea campione d’Italia e a Milano scoppia il fini mondo.

No, non siamo impazziti.

Improvvisamente non iniziamo a parlare di calcio giocato e nemmeno questa sarà l’occasione

In questo articolo faremo qualche riflessione e cosa ci hanno insegnato i fatti  dell’ ultima giornata di Serie A.

I festeggiamenti in tante piazze d’Italia.

Proprio così.

Non appena l’Inter è stata matematicamente dichiarata Campione d’Italia centinaia di migliaia di tifosi nerazzurri si sono riversati in ogni dove

Fonti giornalistiche parlano, solo per quel che riguarda Milano, di almeno 20 mila persone in Largo Cairoli e oltre 30 mila persone in Piazza Duomo.

Non stiamo qui a fare i precisini con il contapersone, quindi se ce n’ erano di più o di meno il concetto su quello che andremo a condividere con te non cambia.

Dicevamo…. questi festeggiamenti hanno scatenato il finimondo.

Media, tv, giornali hanno iniziato a puntare il dito contro i tifosi interisti che, in qualità di liberi cittadini, hanno deciso di portare in piazza la propria gioia

Bene.

Anzitutto noi non puntiamo il dito contro tali persone

Partiamo dal presupposto che la LIBERTÀ, come sancito più volte dalla legge delle leggi, alias la Costituzione, è un diritto inviolabile: pertanto non giudichiamo né mettiamo alla gogna nessuno

Tantomeno i tifosi nerazzurri che, dopo tanti anni a bocca asciutta, sprizzavano gioia da tutti i pori.

Abbiamo un pensiero critico, ci piace fermarci un attimo, domandare, capire, apprendere.

E questo episodio che ha visto protagonisti i tifosi dell’Inter ci ha lasciato 3 insegnamenti

  • Le persone, quando credono davvero in qualcosa, scendono in piazza

Questo è il dato su cui dobbiamo riflettere.

Molto spesso, noi per primi, ci ripetiamo che gli italiani non sono disposti a scendere in piazza per manifestare ciò in cui credono.

Dati alla mano ci siamo sbagliati.

Ci siamo sbagliati in quanto ieri, da Milano al paese più sperduto della provincia italiana, c’erano centinaia di migliaia di persone in piazza a festeggiare.

La cosa su cui va messo l’accento è che tra quelle centinaia di migliaia di persone c’erano anche imprenditori costretti a CHIUDERE temporaneamente o definitivamente la propria azienda, dipendenti in cassa integrazione o che hanno perso il lavoro, giovani a cui è impedito vivere i migliori anni della loro vita e cittadini a cui è stata tolta la libertà da 14 mesi

E allora le domande che ci facciamo sono:

“Dove abbiamo sbagliato?”

“Cosa possiamo fare per portare così tante persone per combattere per qualcosa di più grande?”

“Perché tutte le volte che facciamo qualcosa di “forte” ci sentiamo ripetere stupide scuse (non voglio infrangere il dpcm, la mascherina la metto se no mi fanno la multa, il coprifuoco preferisco non violarlo, ecc…) e poi quando c’è da festeggiare le gesta di 11 calciatori che rincorrono un pallone escono tutti di casa?”.

Ci manca un pezzo.

Ieri erano i tifosi dell’Inter, domani saranno quelli della Juve e dopo domani quelli di qualsiasi altra squadra: gli italiani sono disposti a scendere in piazza.

Sono disposti a violare i decreti illegittimi e incostituzionali.

Sono disposti a dire addio a distanziamento, mascherine e coprifuoco.

Questo è assodato.

E allora come possiamo fare affinchè questa energia positiva possa essere utilizzata per qualcosa di più rilevante rispetto a una squadra di calcio?

Finisci di leggere l’articolo e utilizza la sezione commenti per darci le tue risposte a queste domande irrisolte.

  • Forze dell’ordine con i due pesi e due misure:  precisa scelta politica

Qui ci sarebbe da aprire un capitolo.

Dal 15 Gennaio 2021, data in cui abbiamo aperto in barba a ogni DPCM illegittimo e incostituzionale, siamo stati oggetto di oltre 100 visite da parte delle Forze dell’Ordine.

Si, hai capito bene.

Per più di 100 volte nel giro di 5 mesi le Forze dell’Ordine appartenenti a Nas, Carabinieri, Polizia, Polizia Amministrativa, Polizia Locale, Guardia di Finanza e qualcun altro che sicuramente dimentichiamo, sono venuti a farci visita.

Insomma, a parte le guardie zoofile e la forestale, nelle 12 palestre GimFIVE  sono state aperte le porte a chiunque.

La presenza è stata capillare: da Modena e dintorni, passando per l’Umbria e finendo per la Toscana, con il primato mondiale di Pontedera, assediata mattina, pomeriggio e sera da postazioni fisse di Forze dell’Ordine per circa un mese.

Oramai i tutori dell’ordine sono diventati parte integrante della famiglia GimFIVE, ci conoscono per nome loro, li conosciamo per nome noi e, proprio perché il loro lavoro è inseguire i delinquenti veri e proprio perché ci vogliono così bene, si sono pure stufati di venirci a trovare, tanto che le loro visite nelle ultime settimane sono state quasi inesistenti

Mentre prima tali zelanti lavoratori  venivano per verbalizzare, oggi, una volta tolta la divisa, vengono sempre, ma per allenarsi in “orari tranquilli”.

Proprio così: quello a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane è avere sempre più sostenitori anche da parte di chi sino a ieri ci veniva a multare.

Tornando ai tifosi dell’Inter…

In Italia vigono tanti principi, uno dei quali, è che la legge è uguale per tutti.

Almeno così dovrebbe essere.

E allora perché due pesi e due misure?

ATTENZIONE: ribadiamo che non puntiamo il dito e mai lo faremo contro chi liberamente decide di prendere la propria vita in mano e sceglie di tornare alla NORMALITÀ

Ma la LIBERTÀ, come per scelta precisa è stata concessa ai tifosi dell’Inter, allo stesso modo deve essere concessa a tutti, noi di GimFIVE compresi

Fa forse comodo a qualcuno tenere buone le masse con armi di distrazione come il calcio?

La risposta ci sembra scontata…

  • L’unione fa la forza: se siamo in tanti come i tifosi dell’Inter la farsa è finita

La differenza la fanno i numeri.

Come i tifosi dell’Inter ieri.

Cosa significa?

Significa che nel momento in cui siamo qualche migliaio nelle piazze, qualche altro migliaio ad aprire le attività e qualche altro migliaio a violare il coprifuoco non vinceremo mai questa battaglia

Questa farsa creata ad arte non sarà mai abbattuta fino a che i numeri non saranno dalla nostra parte.

E i tifosi dell’Inter ieri ce l’hanno dimostrato.

ATTENZIONE. Non siamo così stupidi da pensare che se in Piazza Duomo ci fossero state altrettante persone senza bandiera dell’Inter, ma con la bandiera della LIBERTÀ, la situazione da parte di chi gestisce la sicurezza pubblica sarebbe stata la stessa.

In tal caso, in quella stessa piazza non sarebbero state fatte confluire così tante persone.

Quella piazza sarebbe stata circondata da blindati di ogni tipo, camionette con gli idratanti e qualsiasi altro mezzo per reprimere una protesta civile.

Perché sappiamo che in Italia funziona così.

Quando alzi la testa, quando metti in discussione l’ordine precostituito, inizia la dura repressione.

L’abbiamo già sperimentato sulla nostra pelle.

Sia nelle piazze che nelle nostre palestre.

Basti pensare che non appena iniziammo questa battaglia, nella palestra di Vignola furono messi i sigilli (quelli veri), impedendoci fisicamente di poter lavorare (salvo poi ottenere l’immediato dissequestro da parte del pubblico ministero).

Pertanto ciò che fa la differenza sono i numeri

I NUMERI

Più siamo a combattere questa battaglia, più abbiamo possibilità di buttare giù l’impianto.

In caso contrario il destino dell’Italia e degli italiani sarà SOCCOMBERE!

Scegli tu da che parte stare: se vuoi essere dalla nostra, cerca il centro a te più vicino e iscriviti ORA

www.gimfive.com

 

 

2 risposte a “Inter campione d’Italia e festeggiamenti nelle piazze. Giusto o sbagliato? Non ci importa”

  1. caro Federico,
    tu dici parole giustissime,ma sai dove sta il salto di qualità,quel non so che che tu non riesci ad individuare?
    che tifare per una squadra di calcio impegna poco,mentre lottare per la Libertà vera impone severe regole di comportamento ogni minuto,ogni ora,ogni giorno,ogni mese ,ogni anno della nostra vita…
    e in pochi sono capaci di seguirle davvero…un caro saluto, Riccardo

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