Culturismo: tra pregiudizi e verità, l’analisi di una nobile disciplina

Culturismo: uno sport nobile tra stereotipi e fatti

Il culturismo risulta oggi giorno essere uno degli sport più etichettati e stereotipati che la storia dell’attività fisica Occidentale abbia mai conosciuto.

Incapace di sfondare le linee di resistenza delle Olimpiadi, troppo famoso per rimanere in un piccolo cantuccio buio, il culturismo spopola per fama e diffusione da oltre 30 anni.

Disgraziatamente, dopo una prima e innocente curiosità sul tema, il culturismo è divenuto sempre di più un punto di concentrazione di diversi stereotipi e categorizzazioni a priori dei praticanti della disciplina.

Proviamo allora a distinguere la differenza che corre tra realtà e pregiudizio.

Culturismo: realtà, mito e “zona grigia”

Ammirati e criticati, bersagli di stima e di biasimo, culturismo e culturisti convivono da diverso tempo con una serie infinita di stereotipi e pregiudizi a volte falsi, spesso esagerati, troppe volte reali in qualche modo.

Sin dalla prima esplosione internazionale della disciplina – solitamente legata all’eco prodotto da Mister Olympia e a grandi vincitori come Arnold Schwarzenegger – il culturismo ha cominciato a contare diversi fan e sostenitori, controbilanciati da un numero equivalente di critici e dubbiosi sulle qualità e benefici fondanti la disciplina.

Voci di ogni genere hanno da sempre accompagnato il culturismo: definito come lo sport dei narcisisti, i culturisti sono sempre troppo spesso stati etichettati come omosessuali, “pompati” dediti a un uso massivo e costante di steroidi o bombe, persone insensatamente fissate col corpo o vuoti di cervello perchè troppo gonfi altrove.

Se purtroppo una certa deriva concettuale ed etica ha da sempre stretto in una morsa il culturismo – risulta difficile identificare un vero primo e proprio momento di contaminazione del culturismo con droghe di ogni tipo per “aumentare le prestazioni” – naturalmente i culturisti possono essere rinchiusi in una categoria del genere in modo pressapochistico, lontano dalla realtà quotidiana.

Purtroppo negli ultimi anni ha assunto una sempre maggiore rilevanza estetica, mettendo sempre più alla luce l’importanza di “essere grossi”.

Questo è stato via via sempre più possibile grazie all’ausilio di “aiutini” esterni, e purtroppo associa subito ad oggi un fisico ben costruito grazie a ore di sacrificio in palestra e ad una rigorosa alimentazione all’ausilio di sostanze chimiche che loro chiamano ”mix di bombe”.

Tutto ciò non è solamente colpa solo del culturista naturalmente;l’evoluzione stessa di questo sport e dei giudizi di gara hanno avuto e continuano ad avere la loro parte di colpa purtroppo.

Inoltre il culturismo viene dipinto male da chi lo rappresenta – marketing, riviste, integratori – riducendo la disciplina non a simbolo di benessere e stile di vita ma come fanatismo estetico portato proprio agli eccessi senza un buon esempio e ricorrendo a tutto pur di diventare enormi.

Culturismo: a caccia della verità

In verità, il culturismo può essere definito lo sport degli sport: ti insegna la postura, il corretto movimento del corpo, ti fa essere più forte ma anche più elastico e resistente.

Non è un caso che quasi tutti gli sport contemplino al loro interno una sezione dedicata al culturismo.

L’idea di potenziare il corpo in ogni sua sezione muscolare e in base all’obiettivo prepostosi è proprio alla base della maggior parte delle discipline agonistiche ad oggi conosciute.

Il culturismo implica sia esercizio aerobico che anaerobico.

Tutti possono praticarlo e a qualsiasi età perché aiuta a mantenere e a rafforzare tutto il corpo e, se unito all’allenamento cardiovascolare come la bicicletta, conferirà il massimo dei risultati sotto ogni aspetto.

Se la maggior parte delle persone lo praticasse anche solo modestamente, potrebbe davvero aiutare a trasformare il vecchio detto “mente sana in corpo sano”, anche senza esagerazioni, in un slogan quotidiano di benessere e di miglioramento della qualità della vita.

 

Una risposta a “Culturismo: tra pregiudizi e verità, l’analisi di una nobile disciplina”

  1. Sono un po’ anziana e ho un cugino che ha fatto culturismo da ragazzo negli anni Sessanta. Inutile dire che siamo più o meno coetanei. Non mi piaceva questa storia del culturismo, ma sono sicura al cento per cento che non ha mai fatto uso di “bombe” come vengono definite certe sostanze. Il suo fisico è decisamente migliorato, ma non mi sento di criticarlo. Al giorno d’oggi noi donne ricorriamo a qualsiasi mezzo pur di restare giovani in eterno, però non facciamo sacrifici, si tratta solo di sganciare un po’ di soldi per avere un aspetto migliore, e nessuno ci biasima. Premetto che mio cugino ha fatto diversi sbagli nella vita e non lo amo più come prima, ma non certo per questo!

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