Nel mentre utilizziamo gli ultimi euro rimasti nelle nostre tasche per girare ogni piazza d’Italia, portando il disagio nostro e di un’intera categoria, chiedendo a gran voce la riapertura di tutte le palestre, apprendiamo con estremo stupore gli ultimi “successi” di ANIF (Associazione Nazionale Impianti Sport e Fitness), coloro che dovrebbero tutelarci e a cui, ahinoi, sino all’anno scorso, eravamo associati.
“Siamo estremamente soddisfatti di vedere che la nostra proposta è stata ascoltata: i centri sportivi e le palestre sono da sempre al servizio della salute e adesso possono dare un grande contributo alla CAMPAGNA VACCINALE!
ANIF, aderente a Confindustria Federvarie e in collaborazione con la stessa, ha già dato disponibilità con i propri soci e abbiamo avviato una mappatura degli spazi che le aziende operanti sul territorio nazionale potranno mettere al servizio del paese in questa fase emergenziale…”
Senza voler entrare sul tema vaccinale, cui si occuperanno medici, scienziati e, dopo gli ultimi tristi accadimenti, anche le aule di Tribunale, poniamo a tale associazione, nella persona del suo Presidente Giampaolo Duregon, 3 semplici domande:
- Ti sembra normale, a un anno dalla chiusura, con migliaia di palestre che non riapriranno più, “vendere” come unico successo l’apertura delle palestre alle vaccinazioni?
- Siamo andati noi sui tavoli istituzionali a trattare coi politici e siamo stati noi ad andare a parlare alla Camera per tutelare il nostro settore; oltre ciò non ti abbiamo visto in nessuna piazza, nemmeno alla manifestazione delle palestre. A un anno dalla chiusura cosa ci hai fatto concretamente OTTENERE?
- Per il ruolo che ricopri è necessaria la massima trasparenza, sai talvolta possono nascere fastidiosi conflitti di interesse e in tal caso vanno dichiarati. Le strutture di cui sei a capo hanno ottenuto finanziamenti? In caso affermativo chi sono stati i finanziatori e a che importo ammontano?
La storia purtroppo si ripete: come spesso accade, quando arrivi in “alto”, sei più propenso a tutelare te stesso e gli interessi di chi tiene in mano le redini del gioco, rispetto agli interessi dei tuoi associati, che ti hanno dato il privilegio di tutelarli.
Non vediamo l’ora che gli “amici” di ANIF, sempre molto solerti nel chiamarci per rinnovare la tessera (e inutili, oltre che invisibili nel momento del bisogno), facciano lo stesso anche quest’anno: in quella circostanza o, ancor meglio, quando li incontreremo personalmente, diremo loro ciò che, per ovvie ragioni, non possiamo mettere nero su bianco.
Buonasera
Vi seguo da sempre dal primo giorno delle riaperture c’ho messo la faccia ed altro ,e ne sono fiera ,continuerò a farlo a patto che anche voi come centri sportivi non cadiate nel losco vortice …..permettemi il termine …dei paraculo…
Mi sono dilungata …
Articolo molto corretto commentato intelligentemente…sarei stata meno diplomatica ..bravi !!!